Che cosa significa “mangiar sano”? Significa necessariamente privarsi di tutto perché “tutto ciò che è buono o ingrassa o fa male”? Oramai una cosa è certa: alla base della salute ci sono il movimento, possibilmente all’aria aperta, il pensare positivo per limitare i danni dello stress, e in particolar modo una corretta alimentazione.
Nei giorni scorsi, Antonella Serrenti e io, siamo state ospiti di Tv2000 durante una trasmissione che aveva come tema la cucina povera (è il video che trovate a inizio post); raccontando del nostro libro Il pane carasau in compagnia della nutrizionista Gaia Morice, abbiamo considerato che la cucina di un tempo – definita povera – era in realtà ricca di genuinità e di proprietà benefiche per l’organismo! Si portavano in tavola piatti unici ma completi come zuppe, minestre, pietanze poco elaborate i cui ingredienti provenivano da ciò che la terra aveva da offrire al momento: frutti e ortaggi di stagione, erbe aromatiche, legumi, cereali, uova, olio d’oliva o di lentischio, e solo in occasioni speciali la carne. Grande considerazione va data anche ai formaggi acidi, sempre presenti in quelle mense, prodotti da latte di pecore e capre di allevamenti bradi e dunque non nemici del colesterolo, magari accompagnati da un buon bicchiere di vino rosso.
Durante la trasmissione, abbiamo mostrato e raccontato due piatti tipicamente sardi, entrambi presenti nel libro, uno dei quali è l’agnello (o capra, a seconda della stagione) con cardi selvatici e carciofi, ricetta regalataci da un’anziana signora della Barbagia. Ebbene, è notizia dei giorni scorsi – lo abbiamo appena scoperto – che si è tenuto nella provincia di Cagliari, per l’esattezza nella sede della Scuola della Longevità ad Assemini, un importante convegno in cui si è fatto il punto sulle possibili ragioni che determinano la presenza di numerosi ultracentenari nell’entroterra sardo, in particolare nella Barbagia e in Ogliastra. Naturalmente, protagonista di queste ricerche è proprio l’alimentazione che – per molti versi – in quei luoghi è rimasta quella di un tempo e pare rappresenti proprio l’elisir della lunga vita.
A presiedere questa scuola e il laboratorio di ricerca è il dottor Roberto Pili, presidente Comunità Mondiale della longevità, il quale ha dichiarato che
L'alimentazione ha un peso maggiore rispetto ai fattori ereditari nel costruire una lunga vita libera da malattie e disabilità, ecco perché diventa salutare sfogliare gli antichi quaderni delle massaie con le ricette scritte a lapis su pagine di fogli quadrettati con mano ferma e bella grafia. In quelle pagine sono racchiuse le regole del viver sano e mangiare con gusto.
E così, in questo convegno, si è reso noto che grazie alla collaborazione di un gruppo di anziani appartenenti a quelle zone dell’isola, si sta elaborando una sorta di ricettario per la lunga vita e tra i vari piatti scelti troviamo proprio quello da noi proposto e illustrato in trasmissione, l’agnello con cardi selvatici e carciofi, ma non solo! Infatti, in base ai suggerimenti di questi anziani bongustai, sono stati inseriti nel “menù della longevità” altre pietanze come zuppa alla sarda, minestra di lenticchie, zuppa di carciofi, favata barbaricina, zucchine con fregola, pane frattau (il cui protagonista è il pane carasau), culurgionis, cavolata, agnello con carciofi, pecora in cappotto, pabassinas, pane di sapa.
Ci ha fatto davvero molto piacere scoprire di aver involontariamente offerto ai nostri lettori, l’elisir di lunga vita mediante alcune di queste ricette che troverete presenti proprio nel ricettario del nostro libro!
Nella speranza vogliate riprodurle nella cucina di casa vostra e raccontarci se e quanto le avrete gradite, vi auguriamo una lunga vita e… buon appetito!
Susanna Trossero
Foto | Fabio Mazza
Inserisci un commento