papa Giovanni XXIII

Frasi di Natale di Giovanni XXIII

Papa Giovanni XXIII – dichiarato santo insieme a Giovanni Paolo II da papa Francesco – è uno dei papi e dei santi più amati degli anni recenti.

Angelo Roncalli – questo il suo nome prima di diventare papa – nacque a Sotto il Monte, piccolo borgo del bergamasco, il 25 novembre 1881, figlio di poveri mezzadri. Divenuto prete, insegnò nel seminario e fu segretario del vescovo, fino a quando fu chiamato a svolgere il servizio di cappellano militare durante la Prima guerra mondiale. Svolse compiti diplomatici per il Vaticano in Bulgaria, Turchia e Parigi e nel 1953 venne nominato Patriarca di Venezia. Il 28 ottobre 1958 fu eletto papa e assunse il nome di papa Giovanni XXIII. Avviò il Concilio Vaticano II, un evento epocale nella storia della Chiesa. Morì il 3 giugno 1963.

Dai suoi discorsi – consultabili online sul sito del Vaticano – abbiamo estratto alcune frasi che possono essere utilizzate come auguri di Natale.

Le più belle frasi di Natale di Giovanni XXIII

  • Augurio di gioia: questa notte l’Angelo ha dato ai pastori veglianti la lieta novella. «Vi annunzio una grande allegrezza, che avrà tutto il popolo: perché è nato oggi a voi un Salvatore, che è il Cristo Signore»
  • Da Betlemme, l’incoraggiamento alle applicazioni del vivere sociale: sconfitta di egoismo, intelligente conoscenza delle necessità altrui, legge del perdono, legge del perdono, ampiamente applicata, trionfo di fraternità perfetta.
  • Eccoci tratti nuovamente alla visione di Betlemme: alla luce del Verbo Incarnato, alla sua grazia e verità; che tutti vuol sedurre a sé.
  • Gesù che nasce, è tutta la gloria nostra.
  • Il Bambino, che vagisce nella culla di Betlem, irradiato dal volo fiammeggiante degli Angeli non è semplicemente il figlio di una donna elettissima, ma è il Figlio di Dio. È lui che «illumina ogni uomo, veniente in questo mondo».
  • Il Natale deve segnare il maximum del fervore religioso e pacifico per questa effusione di unità e di carità verso i fratelli, bisognosi, ammalati; i piccoli, i sofferenti di ogni specie e di ogni nome.
  • Il Nato di Betlemme è umile e mite di cuore, povero e innocente; egli è il costruttore della pace, e per essa già si appresta al sacrificio supremo.
  • L’umanità è una grande e immensa famiglia. Troviamo la dimostrazione di ciò da quello che ci sentiamo nei nostri cuori a Natale.
  • Questo è il Natale: Gesù che ci redime, Gesù che ci dà la gloria, Gesù che ci dà la pace; questo è tutto. Vedendo Gesù, onnipotente e umile, infinito e povero, Verbo di Dio e silenzioso, ogni uomo vede la salvezza che viene da Dio, prende coraggio a riformare la sua vita, a rendere meritorio per sé e benefico per i suoi simili questo misterioso e provvidenziale tragitto che è la nostra umana esistenza.
  • Questo l’annuncio di Betlem: gloria di Dio, pace vera, e invito alla corrispondenza della volontà umana a tanto dono. Gloria in altissimis Deo: pax hominibus bonae voluntatis.
  • Verbo Eterno del Padre, Figlio di Dio e di Maria, rinnova ancora nell’arcano segreto delle anime il prodigio mirabile della tua nascita! Rivesti di immortalità i figli della tua redenzione; infiammali di carità, unifica tutti nei vincoli del tuo Mistico Corpo affinché la tua venuta porti la gioia vera, la pace sicura, l’operosa fraternità negli individui e nei popoli. Amen, amen.

Foto | De Agostini, Public domain, attraverso Wikimedia Commons

Roberto Russo

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