Lo strano caso dell’orso ucciso nel bosco

Lo strano caso dell’orso ucciso nel bosco, di Franco Matteucci

Lo strano caso dell’orso ucciso nel bosco è un giallo di Franco Matteucci  pubblicato da Newton Compton nella collana Giallo Italia.  È il quarto titolo della serie che ha per protagonista l’ispettore Marzio Santoni. I precedenti sono: Il suicidio perfettoLa mossa del cartomante e Tre cadaveri sotto la neve.

Lo strano caso dell’orso ucciso nel bosco

Lo strano caso dell’orso ucciso nel bosco
Franco Mateucci, Lo strano caso dell’orso ucciso nel bosco

Siamo nei boschi di Valdiluce, il paese in cui Marzio Santoni è ispettore, e Bruna, l’orsa simbolo della vallata, viene trovata morta in una posizione abbastanza strana. È come se fosse abbracciata a un albero. Sotto le sue unghie ci sono segni particolari. Non i soliti graffi che gli orsi lasciano sulle cortecce degli alberi, ma quasi un messaggio in codice lasciato dall’orsa morente. A poca distanza da essa ci sono i suoi tre cuccioli, morti anche loro.

Santoni e i suoi iniziano a indagare per scoprire il colpevole del delitto che risulterà essere solo il primo di una serie di morti. Dopo l’orsa Bruna, infatti, troveranno la morte altri esseri viventi (umani e vegetali).

I decessi non sembrano essere legati tra di loro, eppure qualcosa suggerisce che dietro ci sia un piano per far fuori determinati simboli dei Valdiluce. Così le indagini vanno avanti, tra colpi di scena e piste da seguire che piano piano compongono il puzzle e portano alla soluzione del mistero, con la cattura del serial killer.

Uno sguardo ampio sul mondo

Quello che risulta interessante ne Lo strano caso dell’orso ucciso nel bosco è lo sguardo ampio che Franco Matteucci ha sul mondo e la coscienza ecologica che traspare dalle pagine che scrive. Muoiono animali – umani e non umani –, muoiono vegetali, muore la natura e a volte sembra morire la speranza in un futuro migliore in cui tutti gli esseri viventi vivano in pace e armonia tra di loro.

In questo percorso di presa di coscienza è centrale la figura della veterinaria Katia Guardì che aiuta Marzio Santoni e i suoi a spostare lo sguardo da una visione antropocentrica a una più ampia per collocare al loro posto tutte le tessere del mosaico che si va componendo e comprendere in maniera profonda quanto l’odio per la natura sia deleterio e avere uno spirito ecologico, nel senso profondo del termine, non sia una moda o un atteggiamento snob, ma una necessità per vivere una vita più sana sotto tutti i punti di vista.

Avvincente, poi, la tecnica narrativa di Franco Matteucci che, tra l’altro, lascia cadere con nonchalance un elemento chiave per lo soluzione del giallo fin nelle prime pagine.

Roberto Russo

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