Ronald Howard

Ronald Howard, lo Sherlock Holmes del piccolo schermo

È l’antonomasia del “figlio d’arte”. Ronald Howard, attore e scrittore britannico che ebbe fortuna principalmente perché progenie di Leslie Howard, che tra le due guerre rappresentava la quintessenza dell’eleganza e dello stile britannico. Lui, il figlio, dopo aver recitato con poca fortuna in uno dei film chiave del padre, La primula Smith (la sua parte venne completamente tagliata in fase di montaggio) si dette alla televisione. Qui è fondamentalmente ricordato per aver dato il volto al grande investigatore Sherlock Holmes nell’omonima serie tv prodotta dalla Bbc nel 1954. Poi, a metà degli anni Settanta, abbandonò definitivamente la recitazione e si mise a scrivere.

I libri di Ronald Howard

Nel 1982, infatti, esce In cerca di mio padre: un ritratto di Leslie Howard. Opera naturalmente ricca di elementi autobiografici, che affronta in maniera sistematica il dramma della morte del grande attore. Leslie scomparve il primo giugno 1943, quando l’aereo che lo stava portando da Lisbona a Bristol, con a bordo 13 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio, fu abbattuto dall’aviazione tedesca (siamo, ovviamente, nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale) all’altezza del Golfo di Biscaglia, sull’Oceano Atlantico.

Il figlio, nel libro, riprende le tesi complottistiche che circolarono all’epoca; tesi che si rafforzarono in particolare alla fine degli anni Cinquanta con l’uscita di alcuni articoli di giornale.

La morte di Leslie Howard secondo il figlio

Secondo alcuni, infatti, Howard (conosciutissimo da Hitler il cui film preferito, com’è noto, era Via col vento, in cui il biondo attore interpretava la parte dello sfortunato Ashley) con il suo lavoro aveva molto contribuito alla propaganda anti-tedesca nel suo Paese. Un esempio per tutti il film La primula Smith, del 1941. In esso prestava il volto a un insegnante inglese in viaggio nella Germania nazista per salvare i dissidenti dal regime. La storia, però, aveva una piega satirica e di presa in giro della notissima Primula Rossa. Questa cosa poco piacque – si dice – al ministro della Propaganda del Terzo Reich, Goebbles.

C’è anche da dire, a sostegno di questa tesi, che poco prima della morte, Howard si trovava nel neutrale Portogallo ufficialmente per un ciclo di conferenze sul cinema. Ma si sa che Lisbona durante il conflitto era un covo di spie. Avrebbe, così, potuto essere notato in atteggiamenti e faccende giudicate scomode e l’informazione sarebbe facilmente potuta arrivare a Berlino. Togliendo di mezzo un attore molto amato dal pubblico britannico, dunque, i nazisti avrebbero inteso demoralizzare l’opinione pubblica inglese in una fase della guerra invece molto favorevole agli alleati.

Il caso di Winston Churchill

Fra i retroscena sulla morte di Howard padre, però, ce ne sarebbe anche un altro che ad alcuni appare convincente. L’abbattimento dell’aereo sarebbe avvenuto perché i tedeschi erano convinti che a bordo viaggiasse addirittura Winston Churchill, allora uno dei nemici più agguerriti di Hitler. In realtà nelle carte si parla solo di “un uomo d’affari che fumava il sigaro”, ma la sua identità non fu mai chiaramente accertata.

Sembra strano, comunque, che in zone di guerra un uomo politico come Churchill potesse viaggiare a bordo di un aereo disarmato. Inoltre, anche privo della consueta e dovuta scorta. Eppure il fatto che lo stesso statista, pubblicamente, una volta si sia lasciata sfuggire una dichiarazione di rammarico sull’ipotesi che la morte di Howard fosse avvenuta in qualche modo per causa sua, fa quantomeno nascere qualche sospetto. È storia, comunque, che in quei giorni il premier britannico, di ritorno da Gibilterra, avesse cambiato più volte i suoi piani di viaggio per raggiungere Londra proprio per non essere intercettato dai tedeschi.

Un altro libro di Ronald Howard

La carriera letteraria di Ronald Howard, infine, si compone di un altro volume che ha come oggetto la carriera del padre. Si tratta di una raccolta di documenti, interviste, incontri e rivelazioni provenienti dai più importanti set cinematografici d’Inghilterra dell’epoca. S’intitola, nella versione originale inglese, Trivial Fond Records – Leslie Howard.

Foto | WikiCommons

Roberta Barbi

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