La poesia vista da un’autrice di prosa
Oggi abbiamo un’intrusione nella nostra rubrica Poeticamente parlando: Susanna Trossero, scrittrice di “prosa”, ci parla del suo rapporto con la poesia.
A proposito di poesia, come autrice che ha scelto di dedicarsi maggiormente alla prosa vorrei dire quanto, per me, la poesia sia quasi una necessità! Io credo che tutti nasciamo con il bisogno di poesia, è una reazione naturale all’esistenza e non è detto che ciò si manifesti con la scrittura; la poesia infatti può semplicemente far parte di noi e del nostro quotidiano anche solo a livello di percezione…
Oggi, per esempio, ho guardato una grande foglia secca staccarsi da un albero, ondeggiare lenta per aria in una strana danza che pareva fermare il tempo, e toccare il marciapiede in silenzio. Non è forse poesia, questa?
Alberto Savinio sostiene che l’uomo cominciò a parlare in poesia non per ragioni poetiche, bensì pratiche, cioè per riuscire a dare alle sue parole una maggiore portata e una forma memorabile.
“Poi, quando l’uomo inventò un nuovo modo di far durare le sue parole che fu la scrittura, il linguaggio poetico perdé la sua ragione d’essere e avrebbe dovuto sparire. Ma continuò… a dispetto della scrittura, perché è il modo più impressionante e ricordabile di dire una cosa.”
Non è forse vero? Io amo la poesia e la considero un fatto intimo, personale, perché è l’anima di chi scrive che spesso accarezza quella di chi legge provocando empatia. Molti dei miei versi, in passato, sono stati pubblicati, prima che una sorta di pudore mi spingesse a tenerli nei miei cassetti, e se è vero che è con la prosa che passo buona parte del mio tempo – sia come autrice che come lettrice – è anche vero che quel breve e intenso momento che solo un verso rende vivido e palpabile, attraversa spesso la mia strada. Perché la scrittura è pensiero, ma la poesia non pensa, la poesia “vive”. Riformula in parole le emozioni. E non conosce imposizioni, bensì accostamenti imprevisti.
Maurizio Cucchi dice che quella del poeta è un’attività che riassume tutta la vita di una persona. E ci fa notare che la scuola ci ha insegnato fin da bambini, a fare la prosa della poesia.
“Dovevamo fare il riassunto per estrarre ciò che il poeta voleva dire. Come se il poeta fosse un imbecille, un pazzo oppure un originale che invece di dire le cose in maniera normale, le dice in maniera arzigogolata!”
Mentre avvicinarsi alla poesia, non dovrebbe necessariamente voler dire decifrarla. La comprensione vera avviene nell’impatto tra noi e lei, così come con la musica o la pittura.
In fondo non è forse vero che apprezziamo un verso quando siamo di fronte a quel qualcosa che abbiamo provato, e per il quale un altro ha trovato le parole giuste? Il poeta non deve tacere, la poesia non deve morire, perché è il meraviglioso strumento che ci racconta emozioni e verità di tutti, che ci aiuta a scoprire il nostro vero “io”, amato, rifiutato, desiderato o scomodo. Perché il tormento non è sempre e solo la parte “sbagliata” di noi.
Foto | fspugna
Parole sante Susanna, mi dispiace solo che io sia il primo a commentare il tuo intervento..
La tua immagine e la tua emozione mi ha spinto a regalarti un mio tempo che è anche un po’ il tuo….
Incantato, dal tuo alito aspiro ossigeno.
NEL TEMPO
L’acqua
scorre lenta.
Rosse
gocce
d’autunno
salutano
la vita.
Un abbraccio. Mao
ECCO CONDIVIDO IL DIRE DI MAO, E ANCHE LA TUA ANALISI. IO DAVANTI A UNA POESIA MI LASCIO TRASCINARE NON DA QUELLO CHE IL POETA HA VOLUTO SCRIVERE, MA MI FACCIO TRASPORTARE DALLE VIBRAZIONI CHE ARRIVANO DIRETTAMENTE AL CUORE.
…A un foglio
il poeta regala
parole,
vita vissuta,
dona al mondo
frammenti dell’anima,
la tristezza
che copre il soffio vitale
impressa
sulla pagina
ingiallita. …
da Cosa dicono i poeti
ciao Susanna
vorrei dedicare alla poetessa Concetta Aiello alcune parole complimentarmi per le sue belle poesie e l’ ardore delle sue belle parole.
vibrazioni..del poeta
parole fluenti,infrequenti,gentilizie, leggiadre,
traboccanti ,libere.
messe in disparte .
mi accorsi del loro colore quando l’ aridita’ del vivere
me ne diede il tempo !
adorante sospesa le osservai ; impalpabili
mobili come libellule in volo !
dolci contorni passionali alla vita stessa , ornamenti senza clausola alcuna .
straordinariamente modellate .
e’ ora che torniate a me dolci poesie !
il mondo sprezzante non comprende !
io cullero’ il profumo delle vostre frasi, io stringero’ al petto le parole e chiudero’ gli occhi solo quando
vi sarete addormentate .
ma i poeti dunque vivono gli stessi sentimenti, si emozionano leggendo altri versi, e si addentrano come sottili lame nell’io più profondo. grazie Antonella per le belle cose che hai scritto per me.
tutto interessante: ciò che dice Susanna, (non condivido il suo “pudore” che non mi consente più di leggere i suoi versi, che vi assicuro scatenano viscerali emozioni), e i commenti conseguenti….. vi suggerisco un altro accostamento con la poesia…. la musica… non è infatti possibile anche con essa “farsi trasportare dalle vibrazioni che arrivano direttamente al cuore”? oppure non si può altrettanto affermare che LA MUSICA “non conosce imposizioni, bensì accostamenti imprevisti”? Io considero, l’una e l’altra : MAGIA , la magia non la si può spiegare il suo significato e tutto nel suo nome.
Bar, vocìo,popolo della notte.
Al pianoforte si lascia sfuggire
personali interpretazioni dalle dita,
come ciocche di capelli che si ribellano ai fermagli
e vanno altrove.
Il vento e la musica,
magie del silenzio.
A tratti, lui e le sue note si fondono insieme
e i lampioni, fuori,
paiono stelle…
Ritmo cadenza condensazione semantica, la lingua che si affina per accedere a quel particolare fare – poiein – che la trasforma e la mette sulle traccce della visione potente o della piccola minima irripetibile carezza di un’anima che vuole aprirsi al contatto. E sempre c’è un senso sottile di inadeguatezza che accompagna quel fare ,pechè la poesia promette di esprimere l’ineffabile ma le parole anche della poesia più alta stanno sempre qulche millesima vibrazione indietro rispetto alla potenza del sentire. Poetare è un tormento, ma si riscatta anche nei risultati più quieti per il suo muoversi sempre dentro il campo semantico del dono.Gratuità e grazia contraddistinguono quella particolare sferzata dello spirito che si manifesta a se stesso e a me a te a tutti e a tutte, attraverso la poesia. A volte l’incontro è così potente da palesarsi qusi come un ‘estasi etilica, di infinitesima durata nel corpo, perenne nel ricordo.