Intervista ad Alberto, un non-lettore
E oggi, per la consueta intervista ai lettori, qualcosa invece di inconsueto e un po’ provocatorio: un non lettore.
Alberto, 39 anni, ingegnere, sostiene infatti di trovare noiosa la lettura e la definisce addirittura una perdita di tempo! Ma, prima di storcere il naso indignati, lasciamo che sia lui a spiegarci cosa intende…
“Beh, intanto voglio precisare che ho trascorso una bella fetta della mia vita tra i libri, e ancora sono costretto a farlo per tenermi sempre aggiornato, ma sto parlando di una materia specifica, di testi universitari, di specializzazioni, ovvero di tutto ciò che ruota intorno al mio lavoro. Ecco, al di là del libro inteso come strumento lavorativo, non riesco a concepire la lettura come momento di relax o come mezzo per conoscere e conoscersi.”
È un punto di vista anche il tuo, certo, ma non è una semplice teoria attribuire al libro la grande capacità di aprirci la mente, di mostrare, di farci conoscere!
Allora diciamo che di strumenti efficaci ce ne sono altri! Io sento tutti demonizzare la televisione in favore dei libri, e poi tutti ci stanno incollati notte e giorno e di lettori – siamo sinceri – ce ne sono sempre meno. E volete sapere perché? È… riposante! Vuoi una storia? Ci sono i film, e neppure devi lavorare di immaginazione, star là ad inventare volti, espressioni, toni di voce, luoghi, tutto in base alle informazioni date dallo scrittore. Vuoi viaggiare? Vuoi conoscere la storia, la scienza, vuoi vagabondare in altre epoche: ci sono i documentari! E di politica o attualità, mi sembra che ce ne sia per tutti i gusti. Mi pare tutto molto meno faticoso, già pronto e ben confezionato. Sbaglio?
È di certo un discorso spiazzante, il tuo, ma non posso non ricordarti che un’immagine preconfezionata, proprio per la sua ricchezza di dettagli, non stimola né la fantasia né l’immaginazione, visto che l’immaginazione è la facoltà della mente umana che permette di dar vita a ciò che ancora non esiste. È a dir poco mutilante privarsi di tutto ciò, e trasformarci in chiusi fanatici della tv, non credi?
Sai una cosa? A me a volte, quelli in treno, con il libro aperto, così intenti nella lettura da perdere la fermata giusta, o quelli sotto l’ombrellone estranei a tutto perché “sul più bello”, mi sembrano alienati quanto quelli che si incollano ai videogiochi e alla televisione. E se invece, l’immaginazione non fosse altro che qualcosa di sopravvalutato e non sempre positiva per il nostro equilibrio? Facciamo così, oggi sono io, l’intervistato, a concludere con questa domanda per voi lettori. E adesso devo proprio lasciarvi, perché in tivvù c’è Van Damme!
Foto | gothopotam
Fantastico. Secondo me sbagliate entrambi: non sempre un libro è “meglio” di un altro mezzo di comunicazione, specie oggi che di mezzi ce ne sono tantissimi e che molti libri sono mediocri. Meglio leggere un libro insulso o seguire qualche sito web interessante? O un documentario, come dice Alberto?
Chiudere ai libri significa rinunciare a priori a una parte dei “contenuti” ai quali si può accedere. Ci sono trattati e romanzi interessantissimi, se si cerca quello che interessa piuttosto che quello che è “meglio” allora ci sarà il momento del film, il momento del gioco e anche il momento del libro.
Ciao!
Simone
Che sciocchezza, pensare che una cosa debba escludere l’altra. Mi ha dato un’impressione di grande grettezza. Proprio una mentalità meccanicistica da “ingegnere”. La mentalità contemporanea, per la quale le cose devono essere sempre più semplici, rapide, già preconfezionate, take-away. Mai coinvolgersi o impegnarsi davvero (se non per far soldi e anche in quel caso, se ci si può semplificare la vita con qualche “stratagemma”, meglio). Anche a me piacciono film, telefilm, documentari, programmi di approfondimento vari e qualche quiz, se confezionato in modo intelligente e se coinvolge i neuroni deputati al ragionamento, oltre a quelli di vista e udito. Ma davanti allo schermo, grande o piccolo che sia, non metto a riposo il cervello, non subisco passivamente ciò che vedo e sento.
Anche l’immaginazione e la curiosità vanno tenute in allenamento: diversamente, si atrofizzano e si finisce per considerarle qualcosa di inutile e “sopravvalutato”. Ditelo a Leonardo Da Vinci, che era sia artista sia ingegnere e molto di più.
Non vorrei essere frainteso, non ho nulla contro gli ingegneri. Ce l’ho con chi vede il mondo in maniera così utilitaristica, senza capire che cose apparentemente frivole come il gioco, la lettura, tutto ciò che attiene alla fantasia sono utili e hanno consentito il progresso dell’umanità (nel bene come nel male).
Sono sconcertata. Io che non riesco ad immaginare un mondo senza libri ma vivo bene anche senza la televisione, mi domando come si possa trarre più piacere da qualcosa di già bell’e pronto lasciando la fantasia a riposo. Cosa diventeremmo se ci lasciassimo tutti trascinare e ipnotizzare in questo modo? Che ne sarebbe di noi?
HO INIZIATO A LEGGERE LIBRI NON SCOLASTICI DALL’ETA’ DI DIECI ANNI, NE PRENDEVO DUE AL GIORNO NELLA BIBLIOTECA COMUNALE, LIBRI DI FAVOLE. POI MI SONO APPASSIONATA AI LIBRI DI AVVENTURE, NE LEGGEVO TANTISSIMI E MI IMMEDESIMAVO NEL RACCONTO. PIU’ AVANTI CON GLI ANNI HO AVUTO LA PASSIONE PER I LIBRI GIALLI E DI FANTASCIENZA, CHE NON MOLLAVO FINO A QUANDO NON ARRIVAVO ALLA FINE. INFINE MI SONO APPASSIONATA ALLA LETTURA DI OGNI GENERE DI RACCONTO, TRILLER,SPIONAGGIO E COSI’ VIA. OGGI LEGGO MOLTO PIU’ SALTUARIAMENTE, SIA PER PROBLEMI DI TEMPO SIA PER PROBLEMI DI VISTA, COMUNQUE RITENGO CHE LEGGERE UN BUON LIBRO SIA MOLTO RILASSANTE. PROBABILMENTE ALBERTO NON HA MAI LETTO LIBRI CHE L’ANNO COINVOLTO EMOTIVAMENTE!!!
Una cortesia: evitiamo di scrivere in maiuscolo che nel linguaggio della rete equivale a urlare. Grazie!
Ultimamente non leggo molto per motivi di salute,fatico a tenere la concentrazione, ma amo leggere e da quando ero bambina. Le mie prime letture sono state i libri scolastici e i giornalini che trovavo nell’edicola: Il corriere dei piccoli, Il vittorioso, Il monello e L’intrepido e termino qui la lista perchè diventerebbe molto lunga. Poi ho scoperto la fantascienza e ho fatto scorpacciate di libri di quel genere, in seguito mi sono appassionata ai classici russi e agli autori italiani. La lettura è coinvolgente, emozionante e quando incomincio un libro vorrei leggerlo tutto d’un fiato perchè la mia fantasia corre a briglia sciolta e allora divento un po’ personaggio e un po’ regista. Immagino i paesaggi, le atmosfere e i personaggi e giro dei film bellissimi per conto mio, tanto che se vedo un film tratto da qualche romanzo, non riesco più a leggere lo stesso. Perdo l’interesse perchè so che nessun regista potrà descrivere quel racconto meglio di quanto ha potuto fare la mia fantasia.
Sono disorientata, leggere è stata la prima cosa che ho imparato all’età di cinque anni e da allora non ho più smesso. E’ vero viviamo nell’età di internet, di tutto pronto e senza fantasia, ma leggere è di più. Sfogliare un libro, sentire l’odore della carta, gustare la metrica delle parole, ascoltare l’effetto che le stesse hanno su di noi, capire che i personaggi di un libro sono diversi a seconda della persona che sta leggendo o addirittura che la loro fisionomia dipende dal nostro stato d’animo, tutto questo internet o la televisione non può darcelo! Prendiamo ad esempio una lasagna fatta in casa e una preconfezionata: hanno forse lo stesso sapore? Leggere sviluppa la mente, l’immaginazione sconfina, i neuroni si connettono e ci permettono di usufruire di tutti i nostri sensi (vista, olfatto, tatto e udito si amplificano). No non credo che un buon libro possa essere soppiantato da un programma televisivo. Per me la lettura è qualcosa di unico e irripetibile! Anche io come Alberto ho passato buona parte della mia vita sui libri (sono stata insegnante per 40 anni), ora sono in pensione, mi piace il computer e l’utilizzo, ma non mi faccio mai mancare un buon libro e se per caso non ne ho sotto mano di nuovi, rileggo con passione quelli che più mi son piaciuti e in essi trovo sempre qualche sfumatura che non avevo colto! Non posso immaginare la mia vita senza i libri. Mi spiace per Alberto, perde molto! Simonetta
Un mondo senza libri sarebbe ben triste! Non ho nulla contro il non lettore, anche quella di non leggere è una scelta, ma non riesco ad apprezzare il film tratto da un libro, mentre adoro il cinema quando nasce come film e mi perdo nella lettura di un bel libro quando riesce a stimolare la mia fantasia e tocca le mie emozioni profonde. Non solo il romanzo, anche il saggio.
Se si arrivasse ad eliminare tutti i libri , come si legge in Farheneit, penso che darei la vita per impedirlo.
Una delle mie maestre è Ipazia di Alessandria, come potrei tradirla?
Boh! Che dire?
I gusti sono gusti, io conoscevo un tipo che si soffiava il naso con due mattoni e diceva che era più igenico dei fazzoletti,di carta e non; un’altro invece si era tagliato gli zebedei per fare un dispetto alla moglie…insomma se uno decide di privarsi di Dickens, Bukowski, Ungaretti, Manfredi,Verne, Evangelisti, Dumas, Cooper ( non continuo che non ne ho voglia )sono affari suoi.
Certo senza di loro non ci sarebbero neanche televisione, cinema, architetti, ingegneri…ma solo esserri umani incompleti, mutilati, chiusi nel recinto della propria esistenza fisica con un cervello capace di riposarsi solo quando in stand by come un PC (magari con la bavetta all’angolo della bocca e l’espressione da(huu).
Quando una persona sta leggendo, in treno, in spiaggia od in qualunque altro luogo preferisca, non è alienato ma semplicemente in quel momento si trova in un’altra dimensione, un altro mondo, un altro tempo, nel corpo di un’altra persona, vede con i suoi occhi, piange con lui, ride con lui, quando i caratteri e le righe scompaiono dal foglio si è parte della storia, il suo cervello è in fermento, lavora freneticamente, elabora situazioni, scenari, mondi interi. Davanti alla televisione il cervello è vuoto ed inerte, se non per quel tanto sufficente agli occhi di vedere ed alle orecchie di sentire, che cosa poi?, spesso neanche si guarda o si ascolta; meglio farsi una bella dormita e sognare. Neanche si sogna? E che vita di merda! hahahah
Non leggere letteratura? Secondo me è’ come non credere, ci si priva della propria anima, si rinuncia al trascende a favore del materiale…forse per questo motivo l’umanità è arrivata ad un abbrutimento tale da doversi vergognare di se stessa.
Credo che le risposte di Alberto siano tutto sommato un’efficacissima promozione alla lettura!
Pur nel rispetto delle idee di ognuno, non credo che la sua domanda finale sull'”utilità” dell’immaginazione meriti una risposta.
Potrei star qua a scrivere della bellezza della lettura, della fantasia, dell’immaginazione per ore e ore, perchè il libro che sto leggendo è là che mi aspetta sul comodino … in fondo anche la libertà di scegliere quando leggere mi dà un certo potere sul mio tempo.
…che dire…
Non condivido affatto le tue posizioni, il mio sentire e’ diverso, forse per formazione, per necessita’, fortuna….forse perche’ leggere mi ha aiutata a crescere a migliorarmi a conoscermi a socializzare….
Siamo ai lati opposti della barricata ma…rispetto la tua posizione, forse potevi risparmiarti la battuta finale su Van Damme, perche’ l’ho trovata scioccamente gratuita.
Ovvio, quando si ama qualcosa, e’ sempre un dispiacere non poter condividere questa passione ma grazie a dio la vita ci offre un milione di possibilita’ per “appassionarci” e hai ragione non e’ assolutamente necessario amare la lettura.
Alla tua domanda finale é difficile rispondere, sicuramente per uno che soffre di allucinazioni l’immaginazione non e’ un bene, magari e’ sopravvalutata come dici tu, ma dovremmo allinearci sullo stesso concetto di immaginazione per poterne discutere.
In contraddizione con quanto detto fin’ora ti proporrei di andarti a leggere ” Come un romanzo” di Daniel Pennac, e’ un libretto breve che parla proprio dei diritti del lettore, mettendo tra essi, come 1°, il diritto di non leggere.
Aggiungo che forse ho fatto quasi piu’ fatica a capire e condividere alcune delle risposte; non capisco perche’, una posizione diversa, anche se provocatoria, debba far scaturire cosi’ tanti giudizi, quasi come se il lettore fosse un supremo che possa permettersi di autoeleggersi come migliore. Qualcuno si e’ detto disorientato, qualcuno ha parlato di anima, di dio,qualcuno ha parlato di esseri umani incompleti…non state esagerando ? Mi chiedo se fra tutti questi lettori c’e’ qualcuno di veramente sportivo, per uno sportivo la vita senza sport non ha senso, eppure io non mi sento inferiore perche’ non corro o non gioco a tennis, un musicista considera il proprio strumento un prolungamento di sé e senza la musica non potrebbe vivere eppure… ci sono persone straordinarie stonate come campane. Potrei fare milioni di esempi ma non serve. Quel che voglio dire e’ semplicemente che dobbiamo prendere un controaltare come spunto per migliorarci o interrogarci nessuno e’ esente da dubbi e poi magari provare a consigliare un bel libro… forse il libro giusto potrebbe fargli cambiare idea… Saluto tutti e mi scuso per essermi dilungata. cristina
Ciao a tutti,
come sempre, il mondo è bello perchè vario e credo che ognuno di noi sia libero di passare il tempo come meglio crede o come crede sia meglio. Purtroppo, almeno qui a Bologna, moltissime librerie hanno chiuso, resistono soltanto i monopoli coop e anche in questa coop,non c’è fila alla cassa, segno tangibile di quanti Alberto ci siano, più o meno dichiarati. Una cosa però mi dispiace, i toni accesi di molte risposte, in fondo Alberto non vi pesterà i piedi in libreria o all’incontro con l’autore, non frequenterà mai gli stessi luoghi che frequentate voi, a meno che non vogliate rubargli quel pezzetto di divano fronte tv.. Buona giornata
Gentile Alberto
non ti nascondo che, non appena ho letto l’intervista rilasciata alla nostra Susanna, ho pensato le peggiori cose ma non ti nascondo, altresì, che la comprensione, non la condivisione, ha preso il soppravvento nell’istante in cui ti ho immaginato chino sui libri nell’ottemperare all’esigenza dell’aggiornamento professionale che è prerogativa vitale di tante professioni, compresa la mia, ma che, purtroppo, non è praticata da tutti gli interessati come si converrebbe.
Alberto, complice il logorio del vivere contemporaneo, forse complice il tuo mestiere, tuo malgrado per mille esitazioni, diffidenze, timori, non trovi la forza di vincere la sfida nei confronti del libro, questo guerriero obbiettivamente sempre meno battuto ma molto erroneamente combattuto, perchè sei abituato, da protagonista e con l’aiuto del fido telecomando, a ben altre sfide dall’esito certo, felice e spensierato nella convinzione che soltanto queste rispondano alle tue aspettative.
Protagonista che non mi permetto di giudicare.
“Sfide” che non mi permetto di discutere ma che mi permetto di indicare quali poco idonee per incendiare l’animo.
Credo che tu abbia bisogno di questo:
di incendi emotivi, di ardere dentro di intimità intensa mai chiassosa, che non parla ma sussurra, che insinua nuove ed inaspettate dimensioni dentro il tuo cuore certamente capace di cogliere l’estraneità ma anche di farla emergere quale linfa vitale.
Questa sarà il sole che scalda e la luna che refrigera secondo un processo che diverrà sempre più naturale.
Questa mia non per sottolinearti le differenze esistenti fra diverse forme d’arte quali il cinema, la pittura, la scrittura, eccetera, in quanto convinto che ben le conosca e che, quindi, ben sappia che una forma d’arte, per quanto a noi gradita, non esclude l’altra;
nemmeno per invitarti alla lettura, quella che si intraprende per soddisfare un piacere personale, in quanto, anche in questo caso convinto che ben sappia dell’importanza che riveste la lettura per la nostra età vitale piuttosto che per quella anagrafica;
Unicamente, pertanto, per esortarti a rilasciare un’altra intervista.
Domattina, quando apri la finestra per sorseggiare il tuo caffè, posa il tuo sguardo sul cielo.
Quando e se vorrai, raccontaci di quello che vedrai.
Peccato che tu non sia un lettore, Alberto.
Ci racconteresti di quello che vivrai.
Ne sono certo.
Saluti.
Alessandro Spissu