Luoghi di interesse a New York
I principali luoghi di interesse a New York
A New York il cibo è vario, la città offre ampia scelta per tutti i gusti anche se, inutile dirlo, la cucina italiana non ha eguali. Lo constato a ogni viaggio, e comincio a non avere più alcun dubbio.
Una curiosità legata a questo Stato: le mance fanno parte del costume americano e pare siano addirittura obbligatorie. Per esempio, è previsto che il 15% del conto al ristorante sia rappresentato dalla mancia ai camerieri (così come da noi è obbligatorio il costo del servizio). Il motivo di queste mance però, trova giustificazione nel fatto che queste categorie vengono pagate con un salario base che copre solo il costo sostenuto da parte del datore di lavoro per ogni assunzione, mentre il vero stipendio del lavoratore è rappresentato dalle mance che prende. Penso ai giorni di magra e dispiaciuta per loro, pago volentieri la mancia obbligatoria.
Girovaghiamo intorno a Manhattan con un battello che ci porta sotto i vari ponti, compreso quello di Brooklyn, considerato da molti l’ottava meraviglia del mondo. Nella parte che comincia nella zona limitrofa di Wall Street, ci sono edifici antichi e meravigliosi, nondimeno quella stessa parte del ponte appare deturpata da bancarelle e ambulanti, e mi dispiace vedere una costruzione pregna di significati (leggete la sua storia) sporcata ancora una volta dalla modernità: gadget, magliette, cappellini… Bellissimo, più tardi, lo spettacolo pirotecnico notturno sull’acqua, accanto alla Statua della Libertà con la fiaccola illuminata.
Una visita là dove vi erano le Torri Gemelle è per me fondamentale, perché comunque siano andate le cose e al di là di ipotesi o teorie, è su quei marciapiedi che rivedo immagini terribili, la gente che grida e corre via, e quei disperati che si lanciano dai piani più alti, volando giù come fantocci. Non vedo ciò che stanno ricostruendo, non vedo scritte o monumenti in memoria, guardo solo il marciapiede con un pensiero a tutti quegli inutili morti…
Continuando a cibare gli uccellini infreddoliti, vado verso l’Empire State Building, laddove mi attende una delle peggiori caratteristiche di NY: le code. File ovunque, di ore, che ti inducono ahimè ad evitare musei e monumenti! È nella coda di ore, che conosciamo dei bolognesi che hanno subito la stessa sorte per visitare la Statua della Libertà; pensate che dopo una intera mattinata passata in fila indiana, giunti al botteghino si sono sentiti dire: “Tornate domani, i biglietti sono terminati”. Ed io che credevo fosse un male tipicamente italiano… In ogni caso, dopo le nostre ore di attesa, i controlli di vario genere e la crisi di panico di una ragazza dietro di noi, la vista da circa ottantasei piani di altezza, è mozzafiato. Fa freddo, il vento è gelido, ma… eccole, le mille luci di New York. Un viaggio, è sempre un viaggio: ne vale la pena. Andando via (dopo aver “retto” la fila anche per scender giù), mi capita di passare proprio davanti all’Hotel Library! È fantastico scrivere un pezzo su qualcosa di mai visto che sta all’altra parte del mondo e trovarcisi davanti dopo tanto tempo!
Il viaggio giunge al termine, come sempre. Ma stavolta sono pensierosa e non riesco a mettere ordine sulle contrastanti riflessioni che sto dedicando a questa grande città americana… Fatelo voi per me!
Io l’ho fatto, dedicando a New York un petit cahier di viaggio. Si intitola “New York is a woman”, edito da Historica Edizioni. Io amo la Grande Mela 🙂
Nonostante il freddo e la neve deve essere stata una bellissima esperienza… Mi fai venire voglia di andare! Chissà se riuscirò mai a salire su un aereo per starci tante ore di seguito! Non sapevo delle mance e delle file.
Simonetta
Mi affascina molto il tuo scrivere, ho appena finito di leggere il reportage del tuo viaggio da Chicago a Yellowstone e ritorno, pieno di particolari interessantissimi, e che su molte cose concordo con te.
Ora sono all’inizio del tuo viaggio a New York, e mi rendo conto che hai dei grandissimi pregiudizi verso questo popolo e questa nazione.
Come puoi pensare che in una città come New York che é visitata da oltre 50 milioni di turisti all’anno, (Parigi 70, Roma 7) non si possa fare la coda per andare a visitare la Statua della Libertà, (per citare uno dei tanti posti simbolo) considerando anche gli estenuanti controlli che vengono fatti da oltre dieci anni, per il terrore di nuovi attentati.
Nonostante questo é un piacere per me leggerti.
Un saluto