
Quattro soli a motore, di Nicola Pezzoli
Aspetti positivi
Aspetti negativi
Nicola Pezzoli scrive un romanzo che è un quadro ben riuscito e fitto di soggetti che si muovono in un’unica situazione.
Quattro soli a motore, appena pubblicato dalla Neo Edizioni, è il secondo romanzo del lombardo Nicola Pezzoli e appare come un quadro ben riuscito e fitto di soggetti che si muovono in un’unica situazione: l’adolescenza di Corradino, detto scrofa. Sullo sfondo di un paese lombardo – dove vivere in campagna era una menzogna dolce che davo da bere a me stesso –, si delineano personaggi principali e comparse che si muovono in un tempo in cui la tv a colori è un miraggio, una conquista, un meraviglioso strumento messo a disposizione del vicino di casa per vedere i mondiali osannando l’Olanda.
Siamo negli anni settanta e, nella tela tutta da leggere, “vediamo” scorci di vita familiare, disagi economici, una madre dolce sebbene alcolizzata, un padre brutale (la mamma beveva e papà mi picchiava. Ma questo non è il lamento del Corradino maltrattato), e un undicenne privo di false illusioni ma ingenuo e puro che vive gli amici, le avventure tipiche dell’età, i coetanei nemici, i primi batticuori, ma anche pensieri che lo avvicinano a quella linea di confine tracciata a separare l’adolescenza dalla giovinezza, e che pian piano conduce al mondo degli adulti. In più punti si avverte questo lento franare; in particolar modo nella descrizione del suo disagio esistenziale davanti al tg che racconta del rapimento di Aldo Moro, e di quel suo osservare con diniego gli adulti che ne discutono. Resterà a lungo uno dei momenti più scioccanti della sua vita.
Si avverte, in Corradino, una certa propensione per la scrittura, che rivela nel suo bisogno di annotare pensieri e desideri inconfessabili in un taccuino rosso. E, proprio questo taccuino, darà l’inizio a qualcosa di importante e significativo, a sfoghi e pesi insostenibili, a sensi di colpa schiaccianti, fino a dargli la certezza che le parole scritte siano da temere e abbiano il potere di fare molto male.
Interessante l’incontro con il vecchio Alfred, centenario di grande esperienza e custode di una affascinante biblioteca personale:
Per motivi imperscrutabili, sono sempre gli innocenti a sentirsi in colpa per qualcosa.
Perla di saggezza e grande verità, necessaria all’anima inquieta del ragazzo quanto un balsamo su di una ferita.
L’incipit di questo romanzo è a dir poco perfetto:
Possano perdonarmi le anime delle persone che ho ucciso.
Molte sono le note positive della seconda fatica letteraria di Nicola Pezzoli, dunque è un libro che mi sento di consigliarvi senza alcun dubbio, augurandovi buona lettura.
Nicola Pezzoli
Quattro soli a motore
Neo, 2012
ISBN 978-88-96176-11-5
pp. 304, euro 15