(Giovanni) Battista Guarini (1538-1612) uno degli esponenti del manierismo in letteratura

Il Manierismo in letteratura: stile ed esponenti

Con Manierismo in letteratura si intende l’insieme di gusti letterari, manifestazioni e correnti che si collocano fra la cultura del Rinascimento e quella del Barocco.

È un periodo dominato dalla Controriforma con gli uomini cultura che si piegano alle convinzioni della Chiesa la quale da parte sua cerca di inserire la cultura umanistica nella propria visione religiosa. Questa severità di idee e costumi, però, fa sì che la civiltà rinascimentale italiana perda poco per volta la sua creatività originale, prediligendo un decoro formale senza inventiva. Anche la letteratura si lega solidamente a una stretta cerchia di intellettuali che non era riuscita alla fine a diffondere nelle masse gli ideali del Rinascimento. In questo periodo si dà la precedenza alla forma più che al contenuto, all’eleganza più che alla realtà.

In un clima in cui la libertà di pensiero è estremamente limitata, risulta impossibile ottenere un rinnovamento. A questo si aggiunga il fatto che la riscoperta della religiosità riporta in auge i concetti di peccato e di limite umano, conducendo, di fatto, a ulteriore insicurezza.

Il Manierismo in letteratura

Non stupisce, dunque, che la letteratura del Manierismo fosse caratterizzata da un’intensa elaborazione formale, spesso senza scopo e fine a se stessa. Molte volte gli autori, per cercare di soddisfare tutte le rigide regole dell’opera, mostravano in realtà l’insofferenza verso le regole stesse come anche verso il concetto di esteriorità.

Lo scrittore manierista

Per venire incontro poi alle richieste della Controriforma, le opere di questo periodo hanno spesso un intento moraleggiante, puramente esteriore: al di sotto dell’omaggio esteriore, infatti, si nota una sorta di ipocrisia di fondo e di compromesso.

Con l’evolversi del Manierismo, lo scrittore può liberarsi dai limiti precedentemente imposti e iniziare a sperimentare di più. Nei testi si nota un senso di irrequietezza, si si concentra di più sui dettagli che finiscono per diventare il cardine dell’opera in una specie di corsa verso il bizzarro e l’insolito. La crisi che si respira anche in ambito politico in Italia fa sì che gli scrittori si trovino in bilico fra la misura classica del Rinascimento e la bizzarria e l’esagerazione del Barocco.

Torquato Tasso espresse bene questo dissidio interiore dei letterati, così come il filosofo e poeta Giordano Bruno cercò di liberarsi del pensiero rinascimentale legandosi a una filosofia anti-artistotelica, affermando la libertà di pensiero e la lotta contro il conformismo, cosa che fra l’altro lo condusse alla morte. Altro autore manierista è Giovanni Battista Guarini, noto per Il pastor fido.

Foto | Di Andrea Salmincio [Public domain], attraverso Wikimedia Commons

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