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I libri preferiti da grandi scrittrici e scrittori

Chi scrive si forma in base a due elementi fondamentali: leggere molto e scrivere tanto. Scoprire, pertanto, quali sono i libri preferiti da grandi scrittrici e scrittori è un modo per capire come loro sono riusciti a raggiungere quei risultati che li hanno fatti apprezzare in tutto il mondo.

Se c’è qualcosa che caratterizza un grande autore è la varietà delle sue letture. Coloro che si limitano a un solo stile narrativo, genere o autore finiranno per essere molto limitati. Un consiglio? Leggere di tutto. Scrivere molto. E rileggere alcuni libri fondamentali.

I libri preferiti da alcune scrittrici

J. K. Rowling (1965) ha detto in varie occasioni che il suo libro preferito è Emma di Jane Austen. È una commedia romantica che ha scardinato diversi stereotipi dell’epoca in cui fu scritta ed è piena di ironia e personaggi particolarmente complessi.

Se a J. K. Rowling piace Jane Austen, quali sono stati i libri preferiti da quest’ultima? Jane Austen (1775-1817) era una lettrice onnivora e tra le sue letture troviamo Il Corsaro di Byron, I misteri di Udolpho di Ann Radcliffe e il romanzo epistolare Sir Charles Grandison di Samuel Richardson.

Virginia Woolf (1882-1941) era una lettrice vorace. Tra i suoi autori preferiti figura Dostoevskij, che per lei era il miglior scrittore del mondo. In particolare amava Delitto e castigo, L’idiota e I demoni.

Amy Tan (1952), il cui romanzo più noto è Il circolo della fortuna e della felicità, si muove nella letteratura cinese con Chin P’ing Mei (La prugna nel vaso d’oro). È un romanzo del XVI secolo che affronta la sessualità in un modo molto esplicito per la sua epoca e che ancora oggi fa storcere il naso a qualcuno.

Gillian Flynn (1971) – autrice, tra l’altro, de L’amore bugiardo – è fan di Agatha Christie e, in particolare, del suo giallo Dieci piccoli indiani. Le piacciono anche testi più contemporanei, come, per esempio, Il canto del boia di Norman Mailer.

Zadie Smith (1975), autrice di libri bellissimi come, per esempio, L’uomo autografo, ama libri classici quali Middlemarch di George Eliot, Pnin di Nabokov o la raccolta Brevi interviste con uomini schifosi di David Foster Wallace.

Alcuni libri amati dagli scrittori

Henry Miller (1891-1980), autore, tra l’altro, di Tropico del Cancro, ha lasciato una lunga lista di libri indispensabili. Tra questi figurano Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain, I miserabili di Hugo, Foglie d’erba di Walt Whitman, Cime tempestose di Emily Brontë.

Francis Scott Fitzgerald (1896-1940) ha consigliato diverse letture nel corso della sua vita, tra cui I racconti dell’Ohio di Sherwood Anderson o Casa di bambola di Ibsen. Anzi, questi due testi secondo lui erano proprio da considerare obbligatori.

Vladimir Nabokov (1899-1977), autore di Lolita, è stato, tra l’altro, un fine critico letterario. Per lui erano fondamentali letture come l’Ulisse di Joyce, Le metamorfosi di Kafka o Alla ricerca del tempo perduto di Proust. Insomma, letture leggere!

Samuel Beckett (1906-1989), che vinse il Premio Nobel per la letteratura nel 1969, era un lettore eclettico. Tra i suoi libri preferiti si trovano Il giro del mondo in 80 giorni di Verne, Effi Briest di Theodor Fontane e Il giovane Holden di Salinger.

Ray Bradbury (1920-2012) è stato uno degli autori di fantascienza più importanti del secolo XX. È autore di un’opera tanto importante come Fahrenheit 451. Grande utilizzatore – nonché difensore – delle biblioteche pubbliche, non ha mai nascosto il suo amore per la lettura. Tra i suoi autori preferiti figurano George Bernard Shaw e libri come Moby Dick e John Carter di Marte.

George R. R. Martin (1948), autore delle celeberrime Cronache del giaccio e del fuoco (Il trono di spade, se siete amanti delle serie tv), è un fan de Il signore degli anelli di Tolkien. Apprezza anche libri più recenti, come, per esempio, Stazione undici di Emily St. John Mandel.

Jonathan Franzen (1959) è tra gli autori di statunitensi più di prestigio dei nostri giorni. Tra i suoi libri preferiti ci sono Rumore bianco di Don DeLillo, Il tè nel deserto di Paul Bowles, Canto di Salomone di Toni Morrison e Un’esperienza personale di Kenzaburō Ōe.

David Foster Wallace (1962-2008) ha scritto Infinite Jest, uno dei libri cult degli ultimi decenni. Nutriva una profonda stima per libri quali La sottile linea rossa di James Jones, Il silenzio degli innocenti di Thomas Harris, Straniero in terra straniera di Robert A. Heinlein e Paura senza limite di Tom Clancy.

Via | Lecturalia
Foto | VisualHunt.com

Roberto Russo

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