I posti dove il Natale è più bello e i libri da leggere per apprezzarli
I posti dove il Natale è più bello e i libri da leggere per apprezzarli

I posti dove il Natale è più bello e i libri da leggere per apprezzarli

Non è mai troppo presto per affrontare l’argomento i posti dove il Natale è più bello e magari organizzare anche un relativo viaggetto in loco, per osservare di persona.

5 posti dove il Natale è più bello raccontati dai libri

Da ricordare due cose: innanzitutto che questa è una mia classifica del tutto personale e poi che ci avvicineremo a questi luoghi da incanto nel modo che ci è più congeniale, cioè attraverso le pagine di un libro in cui scoprire tradizioni e costumi vicini e lontani.

Buon viaggio e buona lettura!

Natale in Inghilterra con Canto di Natale di Charles Dickens

La più classica delle favole natalizie a lieto fine ci porta in un’imprecisata cittadina inglese dell’Ottocento, dall’uomo di affari Scrooge, avaro e senza cuore, che non è più in grado di apprezzare la gioia nelle piccole cose.

È la sera della vigilia di Natale e l’uomo riceve la visita di tre fantasmi, che rappresentano la festa nel suo passato, nel suo presente e nel suo futuro. I tre gli mostrano scene reali, senza però che lui possa intervenire direttamente, e alla fine ottengono dal vecchio una sorta di conversione.

E proprio il 24 è il giorno cruciale dei festeggiamenti nella vecchia Inghilterra: si incartano i regali, si sfornano i biscotti e i bambini bruciano la letterina che hanno scritto a Babbo Natale nel camino in modo che i loro desideri arrivino fino a lui. Poi tutta la famiglia si riunisce intorno all’albero a raccontarsi storie classiche, mentre il 25 ci si ritrova a tavola a mangiare il tacchino con i mirtilli e la torta mentre si aspetta il tradizionale messaggio natalizio della regina, trasmesso in tv alle 15 in punto.

Natale in Islanda con Terreni di Oddný Eir Ævarsdóttir

Non c’è niente di meglio di questo libro, a metà tra un romanzo e un diario personale della protagonista, islandese di origine, che dopo esser mancata per diversi anni dalla sua terra, vi torna e la riscopre, paesaggio dopo paesaggio, cielo dopo cielo, colore dopo colore. Ma non è l’isola invasa dai turisti estivi quella che si ricordava, bensì un Paese dai lenti ritmi invernali, dove ritrovare le proprie tradizioni e impiantare nuove radici.

Il Natale, qui, è dunque una fusione di elementi religiosi e folkloristici che iniziano alla vigilia della festa di S. Lucia quando i 13 piccoli orchi dal nome impronunciabile scendono dalle montagne e iniziano a fare dispetti ai bambini che ogni notte li aspettano mettendo una scarpa fuori dalla finestra nella speranza che questi la riempiano di cose buone – se i bimbi sono stati bravi – e non di una patata secca, che è la “punizione” per chi ha fatto le marachelle. Il 24, poi, si va al cimitero per accendere una candela sulla tomba dei propri cari che non ci sono più, mentre la sera ci si ritrova in famiglia per mangiare salmone affumicato e merluzzo, oltre al pane decorato con motivi geometrici.

Natale in Lapponia con Dove si nasconde Babbo Natale? Guida incantata della Lapponia di Maura Giunta e Stefano Lanzardo

Finalmente un libro che dà l’agognata risposta alla più fantastica delle domande: dove vive Babbo Natale? Ed eccola qua: vive a Rovaniemi, dentro una montagna con tre orecchie per ascoltare i messaggi che arrivano dai bambini di tutto il mondo; nelle caverne sotterranee si trovano, invece, gli elfi, e nella vicina foresta di conifere un vero e proprio centro di smistamento regali.

Se venite da queste parti, oltre a visitare il simpatico vecchietto, potrete viaggiare a bordo di una slitta trainata da renne oppure dai caratteristici cani husky, fare una crociera su una nave rompighiaccio (calandovi in mare con la tuta termica, se siete abbastanza coraggiosi), provare l’ebbrezza di pescare nel fiume semighiacciato Ounasjoki e conoscere da vicino la storia dell’antico popolo Sami. Anche qui i festeggiamenti iniziano assai in anticipo: il giorno di S. Lucia la figlia maggiore della famiglia indossa una tunica bianca con una cintura rossa e una coroncina con sette candeline e prepara la colazione per tutti; poi le case vengono addobbate con lucine e ghirlande di fiori, i giardini con fasci di grano beneaugurali. I regali, infine, vengono consegnati in maniera buffa: lanciati dalla porta all’interno di casa da qualcuno che poi scappa per non farsi riconoscere.

Natale a Napoli con In nome della madre di Erri De Luca

Eh, sì, quando si parla di mete natalizie non può mancare la città partenopea, patria pressoché universale del presepe, anche se una passeggiata a S. Gregorio Armeno ultimamente è più un’esperienza turistica che religiosa.

“Dovrebbe essere festa del silenzio, di chi tende l’orecchio e scruta con speranza dentro il buio. Converge non sopra i palazzi e i centri commerciali, ma sopra una baracca, la cometa. Porta la buona notizia che rallegra i modesti e angoscia i re”.

Parola di Erri De Luca, scrittore napoletano doc che qualche anno fa nel libro che consigliamo oggi ha raccontato la nascita di Gesù dal punto di vista di Maria, sua madre, “l’operaia della divinità” che grazie alla sua scelta coraggiosa ha dato il La alla storia della salvezza. Certo, è curioso che a firmare un’opera del genere sia un autore dichiaratamente non credente, ma le pagine di questo libricino sono attraversate davvero da un’incredibile poesia.

Nel Nuovissimo Mondo con Un insolito Natale in Australia di Marie Therese Taylor

No, non è il titolo di un cinepanettone, ma di un eBook che ha avuto un discreto successo e che in definitiva occhieggia a un’esperienza che in fondo al cuore ognuno di noi vorrebbe fare una volta nella vita: il Natale al caldo. Già, perché nel mondo eurocentrico sembra impossibile concepire che all’emisfero opposto al nostro il primo dicembre cominci l’estate e di conseguenza il Natale si festeggi in pantaloncini e maglietta, magari con un barbecue sulla spiaggia e un tuffo nell’oceano. Pensate che qui anche Babbo Natale ha dovuto fare il cambio di stagione nell’armadio e al posto della solita tuta rossa imbottita arriva con surf e infradito!

Sullo sfondo di queste atmosfere si ambienta la storia di questo romanzo, che narra il singolare viaggio di un gruppo di amiche che attraversano l’Australia, dalla rutilante Sidney alla pacifica Perth, alla ricerca di se stesse e si ritrovano ogni sera intorno al fuoco a raccontarsi. Con la loro vicenda s’intreccia anche un thriller, mentre il Nuovo Continente appare in tutta la sua bellezza, data dal contrasto tra l’ultra-modernità delle città e le millenarie tradizioni aborigene.

Un’ultima curiosità: qui gli addobbi si fanno con una pianta particolare che si chiama bush e che somiglia molto al nostro agrifoglio.

Foto | Denise Johnson via Unsplash

Roberta Barbi

Roberta Barbi

Roberta Barbi è nata e vive a Roma da 40 anni; da qualche anno in meno assieme al marito Paolo e ai figli, ancora piccoli, Irene e Stefano. Laureata in comunicazione e giornalista professionista appassionata di cucina, fotografia e viaggi, si è ritrovata da un po’ a lavorare per i media vaticani: attualmente è autrice e conduttrice de “I Cellanti”, un programma di approfondimento sul mondo del carcere in onda su Radio Vaticana Italia. Nel tempo libero (pochissimo) si diletta a scrivere racconti e si dedica alla lettura, al canto e al cake design; sempre più raramente allo shopping, ormai rigorosamente on line.

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