Libri francesi da non perdere
Libri francesi da non perdere

10 libri francesi che tutti dovrebbero leggere

La letteratura francese è senza dubbio una delle più ricche al mondo e ci sono molti libri francesi che hanno segnato la storia dell’umanità ma anche di singoli lettori e lettrici.

Stilare una lista dei libri francesi da leggere non è facile, dal momento che vanno prese in considerazione molte varianti. Noi vi proponiamo la nostra selezione, ben sapendo che può essere allungata e integrata.

I libri francesi che non puoi perderti

Ecco, allora, la nostra selezione di libri francesi che tutti dovrebbero leggere.

1. Il piccolo principe, di Antoine de Saint-Exúpery

È il libro francese più letto e tradotto della storia: un libro per bambini, ma anche (soprattutto?) per adulti.

2. I racconti di mamma Oca, di Charles Perrault

La raccolta I racconti di mamma Oca del 1697 contiene otto favole in prosa. Troviamo Cappuccetto Rosso, Barbablù, Il gatto con gli stivali, Cenerentola, Le fate, La bella addormentata nel bosco, Pollicino ed Enrichetto dal ciuffo. Tradizionalmente figurano in questa raccolta anche altre tre favole pubblicate in precedenza: Pelle d’asino, La pazienza di Griselda e I desideri inutili. È un classico della letteratura infantile, anche se, in realtà, non è molto adatto ai piccoli vista la crudezza di molte storie. Da leggere in parallelo con il Pentamerone di Giovanni Battista Basile che ne è stato la fonte per alcune storie.

3. Il conte di Montecristo, di Alexandre Dumas (padre)

Ideale per compiere un viaggio letterario in Italia, Francia e alcune isole del Mediterraneo. Giustizia, pietà, vendetta e perdono sono i punti centrali di questa storia il cui protagonista è Edmond Dantès.

4. I miserabili, di Victor Hugo

Un romanzo che mostra la dicotomia tra bene e male, il tutto avvolto in temi come la politica, l’etica, la giustizia e la religione. I suoi personaggi vivono gli eventi che vanno dal 1815 al 1832, dalla Francia della Restaurazione post-napoleonica alla rivolta antimonarchica del giugno 1832. Ne I miserabili si denuda la condizione umana come mai prima e si spiega che ci sono cose che stanno sopra la legge: il bene.

5. I tre moschettieri, di Alexandre Dumas (padre)

Il giovane D’Artagnan inizia il suo cammino per diventare moschettiere alla volta di Parigi, dove già Athos, Porthos e Aramis servono re Luigi XIII guidati dal motto Tutti per uno e uno per tutti.

6. Madame Bovary, di Gustave Flaubert

È uno dei romanzi più importanti di Flaubert nonché uno dei punti di riferimento della letteratura realista. Uno di quei libri francesi che ha avuto enorme successo grazie ai temi che tratta quali la noia, l’adulterio, la vita della donna e quella della provincia.

7. La nausea, di Jean-Paul Sartre

Il primo romanzo filosofico di Sartre: l’autore ci fa riflettere sull’esistenza dell’essere umano e, soprattutto, sulla vita.

8. Notre Dame de Paris, di Victor Hugo

La tragica storia di un arcidiacono (Claude Frollo), una zingara (Esmeralda) e un uomo guercio, zoppo e sordo (Quasimodo, il Gobbo di Notre-Dame) nella Parigi del XV secolo. Notre-Dame de Paris è stata la prima opera narrativa a comprendere la vita come un tutt’uno, dal Re di Francia fino a topi delle fogne.

9. Il secondo sesso, di Simone de Beauvoir

L’ampio saggio affronta il modo in cui la donna è stata vista, in quali situazioni vivono le donne e come possono cercare di migliorare la loro vita e ampliare la propria libertà. Principale compito delle donne è riconquistare la propria identità senza doversi definire rispetto a qualcosa o qualcuno.

10. I fiori del male, di Charles Baudelaire

Non possiamo concludere questa lista dei libri francesi da leggere senza un tocco di poesia maledetta. Considerata la migliore opera di Baudelaire, Les fleurs du mal esalta il godimento della vita e le passioni, ragion per cui venne catalogato come immorale e le poesie censurate vennero eliminate già dalla seconda edizione del testo nel 1861.

Via | NyL
Foto | Pixabay

Roberto Russo

Roberto Russo

Roberto Russo è nato a Roma e vive a Perugia. Dottore in letteratura cristiana antica greca e latina, è appassionato del profeta Elia. Segue due motti: «Nulla che sia umano mi è estraneo» (Terenzio) e «Ogni volta che sono stato tra gli uomini sono tornato meno uomo» (Tommaso da Kempis). In questa tensione si dilania la sua vita. Tra le altre cose, collabora con alcune testate online, è editore della Graphe.it, e tanto tempo fa ha pubblicato un racconto con Mondadori.

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