
Il paradosso terrestre di Marco Presta e la mozzarella senza mucca
Il perché dell'abbinamento
Una mozzarella senza latticini e lattosio a commento culinario di un racconto di Marco Presta contenuto nel libro “Il paradosso terrestre”.
Il paradosso terrestre di Marco Presta è un libro che è una raccolta di racconti, frutto della sagacia di uno dei conduttori di una famosa trasmissione radiofonica (Il ruggito del coniglio su Radio Due da venti anni!). Un libro che commuove ma che fa sorridere. E che fa anche pensare ai massimi sistemi a volte, non senza lacrime o sorrisi.
In tante occasioni vengono riprese, facendo un giro un po’ largo quindi senza precisi riferimenti, delle notizie di cronaca che sfiorano anche il mondo politico. Vengono utilizzate come sfondo le leggende metropolitane più conosciute e anche, con una certa fantasiosa interpretazione, citati dei libri che hanno fatto la storia.
C’è azione, passione, romanticismo, sana, sanissima e altissima ironia, una punta di gusto amaro, che però non guasta, e anche ottimismo se si vuole.
E, conoscendo bene la voce dell’autore, visto che lo ascolto da anni in radio, non nascondo che alcuni racconti riesco a immaginarli letti proprio da lui.
Ingredienti della mozzarella senza mucca
- 300 ml di latte di soia
- 200 ml di crema di soia (sostituto della panna da cucina)
- 3 cucchiai di maizena (amido di mais)
- 2 g di agar agar in polvere (è un gelificante di origine vegetale)
- 2 cucchiaini di lievito alimentare in scaglie
- un cucchiaino e mezzo di sale
- olio extravergine di oliva
La ricetta della mozzarella senza mucca
In un pentolino a freddo mescoliamo la maizena, l’agar agar e il sale con il lievito in scaglie. Aggiungiamo poco per volta il latte e mettiamo su un piccolo fuoco. Uniamo il resto, mescoliamo e portiamo a bollore.
Dopo qualche minuto e quando inizierà a staccarsi dalle pareti del pentolino togliamo dal fuoco. Versiamo il composto in un recipiente unto con olio extravergine di oliva in cui lasceremo intiepidire la nostra mozzarella prima di metterla a riposo in frigo per una notte.
Quello che otterremo somiglia molto a una mozzarella, ma è da tener presente che con questa lavorazione non avremo un formaggio filante o un formaggio uguale alla mozzarella.
Io personalmente ho abbandonato l’idea di sostituire un formaggio con un non formaggio, ma se l’idea vi piace, provate pure!