
Ghost Stories, un horror riuscito
Aspetti positivi
Aspetti negativi
Leggi la nostra recensione del film «Ghost Stories» con la regia di Jeremy Dyson e Andy Nyman, adattamento della loro opera teatrale omonima.
Una scena del film «Ghost Stories»
Ghost Stories è un film scritto e diretto da Jeremy Dyson e Andy Nyman. La pellicola è un adattamento dell’omonima opera teatrale scritta proprio dai due registi. Si tratta di un film horror che sfocia, però, anche nel thriller e nel drammatico, non disdegnando una giusta e mai invasiva dose di sano humor britannico. Il cast di Ghost Stories è composto da:
- Andy Nyman: Prof. Phillip Goodman
- Martin Freeman: Mike Priddle / Cameron
- Alex Lawther: Simon Rifkind
- Paul Whitehouse: Tony Matthews
- Nicholas Burns: Mark Van Rhys
- Jill Halfpenny: Peggy Van Rhys
- Kobna Holdbrook-Smith: Padre Emery
- Daniel Hill: Sig. Goodman
- Amy Doyle: Esther Goodman
- Ramzan Miah: fidanzato di Esther
- Paul Warren: Woolly
Ghost Stories
La trama
La trama di Ghost Stories inizia facendoci fare conoscenza con Phillip Goodman, docente di psicologia che lavora come debunker, svelando truffe nel mondo del paranormale. Un giorno Goodman riceve una lettera da quella che è stata la sua fonte di ispirazione per il suo lavoro e per il suo modo di concepire la vita: un debunker scomparso in circostanze misteriose anni prima. Costui chiederà a Goodman di risolvere tre casi inquietanti a cui lui non è mai riuscito a dare una spiegazione razionale. La razionalità e mancanza di fede di Goodman verranno messe a dura prova e Goodman si ritroverà a dover affrontare una scioccante verità.
La nostra recensione
Ghost Stories è un film horror assai particolare. Quando si va al cinema a vedere un horror, il rischio è sempre quello di trovarsi di fronte a un qualcosa di deludente, di scontato, banale, già visto. Ghost Stories, invece, emerge da questa marea di pellicole horror e ci dona un lavoro più completo e complesso.
Solo apparentemente la trama si snoda lungo la risoluzione dei tre casi misteriosi, ma indizi nascosti qua e là ci fanno capire sin da subito che i tre casi sono tra loro collegati in qualche maniera. E la sorpresa sarà proprio il collegamento finale di questi tre casi.
Ghost Stories è un film horror realizzato sapientemente che prende i cliché dei film del genere e li rimescola senza essere banale, ma donando a ciascuno di essi una profondità e un suo perché di esistere. Certo, abbiamo il guardiano del manicomio che si ritrova a dover affrontare presenze sinistre, un adolescente bloccato con la macchina in mezzo al bosco e intento ad affrontare un incontro sovrannaturale, un uomo di successo alle prese con oscure presenze e una casa infestata: tutto potrebbe sembrare già visto, ma qui viene affrontato da un’angolazione particolare e ogni apparente luogo comune ha una sua propria ragione di vita, che si collega a tutti gli altri.
Inoltre il film tocca tematiche molto moderne, dalla dicotomia fra razionalità e fede alla mancanza di spiritualità dell’epoca attuale, senza dimenticare il bullismo e l’eccessiva religiosità.
Tra «The Others» e «Il sesto senso»
Non aspettatevi scene particolarmente truculente, non è un film splatter. Aspettatevi più che altro atmosfere buie, inquadrature molto particolari e jumpscare usati sapientemente: non mancano le scene di questo tipo, ma sono sempre finalizzate a una determinata azione o momento, non sono messe lì a casaccio tanto per far saltare sulla sedia lo spettatore.
Il film è una sorta di matrioska dove tutto si incastra in qualcos’altro e dove l’apparenza inganna. Ricorda un po’ pellicole come The Others e Il sesto senso.
Buona anche la prova attoriale: gli attori sono tutti molto credibili nei loro ruoli, dal custode a fine carriera all’adolescente disturbato, fino ad arrivare a un Martin Freeman perfettamente a suo agio anche in un film horror. Sua è una delle scene più inaspettate del film.
Ghost Stories, un film promosso
Un film promosso che farà piacere agli amanti del genere horror che qui troveranno tutti gli elementi a loro cari, collocati in una precisa cornice e con la giusta dose di suspence. Non mancheranno, poi, strizzatine d’occhio agli altri film e citazioni, tanto che a un certo punto mi aspettavo quasi la comparsa di Michael Jackson in una determinata scena. Ed è stata molto particolare la scelta della canzone finale, che non vi svelo per non rovinarvi la sorpresa.
Foto | IMDB