
Chi manda le onde, di Fabio Genovesi
Aspetti positivi
Aspetti negativi
Ancora una volta, l’autore parla della “sua” Versilia che fa da cornice a un bizzarro gruppo di personaggi che, attraverso situazioni impreviste, troveranno un nuovo equilibrio.
Chi manda le onde è nella shortlist del prossimo Premio Strega e ancora una volta Fabio Genovesi si conferma un grande narratore. Anche in questo romanzo, come nei precedenti (Morte dei marmi, Esche vive, Versilia rock city) descrive la sua terra e il suo amatissimo mare. La Versilia tra le spiagge alla moda, l’invasione dei nuovi miliardari russi che pensano di poter comprare e stravolgere tutto e anche la magia dell’entroterra. Quel territorio delle Alpi Apuane, ricco di storia e di leggende. In questa cornice, nel tempo di mezzo della bassa stagione, quando la vita di Forte dei Marmi vira alla normalità, si muovono i protagonisti del libro. Una ragazzina albina con una madre bellissima e un po’ svagata, un bambino strano reduce da Chernobyl, un manipolo di bamboccioni e un ex bagnino arrabbiatissimo con il mondo. Fabio Genovesi riesce a descriverli con un tocco surreale intriso di ironia, passione ed efficacia. Provoca risate ma anche commozione, perché i suoi personaggi sarebbero dei perdenti se non possedessero quel tocco di follia che li aiuta a superare gli ostacoli, a non cadere mai nella banalità, a circumnavigare con un pizzico di fortuna le sorprese più acide della vita.
Se un giorno inventeranno veramente il modo per rimpicciolire un sottomarino come succedeva in quel film anni Sessanta, e invece di spedirlo in missione all’interno di un corpo umano lo mandassero a esplorare il fondo di un posacenere in un bar turco alla fine di un sabato sera, ecco, la puzza non potrebbe essere peggio di quella che salta addosso a Sandro e Rambo, ora che entrano in casa di Marino.
Ogni capitolo del romanzo ha un titolo accattivante, ogni avventura riesce a essere realistica ma anche fantastica e le quasi quattrocento pagine della storia scorrono veloci, per arrivare al finale che è un piccolo capolavoro.