
La pianista di Auschwitz, di Suzy Zail
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La pianista di Auschwitz è un romanzo di Suzy Zail, un resoconto crudo dell’Olocausto narrato dal punto di vista di una quindicenne che ama la musica.
Hanna è un’adolescente ungherese, ma è soprattutto, durante il regime nazista, un’ebrea di cui sbarazzarsi. Portata a Auschwitz con la sua famiglia, riesce a ottenere un trattamento speciale grazie alla sua abilità di pianista. Nella casa di uno spietato comandante ne conosce il giovane figlio, Karl, che all’insaputa del padre aiuta non solo la ragazza, ma anche gli altri internati.
Quando i russi arrivano alle porte dei campi, tutto cambia e per Hannah comincerà la ricerca di sua sorella, di sua madre, di suo padre e anche di Karl, fatto prigioniero di guerra. «Impiegai del tempo ad abituarmi a riposare bene tra quelle lenzuola bianche e pulite, ad aprire un rubinetto e non restare sorpresa dal getto d’acqua limpida. A essere chiamata per nome e vedere la gente sorridermi. Mi guardavo il braccio, il numero inciso con l’inchiostro blu sulla pelle, e pensavo che potevo essere sopravvissuta, ma non ero libera».
La scrittrice australiana Suzy Zail, scrive il romanzo La pianista di Auschwitz per non dimenticare e per non far dimenticare l’Olocausto. Suo padre, come ebbe modo di scoprire quando questi era in fin di vita, era stato uno degli internati di Auschwitz e lo aveva taciuto fino alla fine, convinto che solo vivendo pienamente potesse superare quello che gli era accaduto. Ricordiamo che l’autrice ha scritto in precedenza Il bambino di Auschwitz, pubblicato in Italia da Newton Compton come questo de La pianista di Auschwitz.
I personaggi de La pianista di Auschwitz sono dunque inventati, ma la ricostruzione storica è accurata e, correttamente, ci ricorda come a causa della disumanizzazione e della lotta per la sopravvivenza, le stesse vittime fossero spesso carnefici l’uno per l’altro.
Un libro da regalare, una storia da raccontare quando non si trovano le parole per affrontare i campi di sterminio, facendo molta attenzione, però, a non lasciarsi prendere troppo dal suo essere, appunto, un romanzo e non un documentario. Segnaliamo, infine, che La pianista di Auschwitz è stato in lizza nel 2015 per il West Australian Young Readers’ Book Award.