
«Lo stupore della notte» di Piergiorgio Pulixi
Aspetti positivi
Aspetti negativi
Lo stupore della notte è il titolo del romanzo di Piergiorgio Pulixi in cui protagonista è il commissario Rosa Lopez: leggi la nostra recensione.
Piergiorgio Pulixi, Lo stupore della notte
Lo stupore della notte di Piergiorgio Pulixi (Rizzoli), conferma la bravura dell’autore in quell’abile mescolanza tra noir, poliziesco, thriller, che piace molto ai lettori. Non parliamo di contaminazioni tra generi letterari, bensì di un giusto dosaggio di ingredienti il cui risultato finale è uno stile che cattura.
Nondimeno, non è un libro facile da «accettare», in tempi in cui il politically correct sembra avere la precedenza anche a sfavore della verità. Spesso, il timore di offendere qualcosa, qualcuno, categorie, gruppi, spinge a camminare sui vetri e a non esprimere una vera opinione chiamando le cose con il loro nome. Ebbene, in questo romanzo di pura fantasia, ma frutto anche di accurate ricerche, l’autore procede senza indugi né bavagli, muovendo ogni pedina di una storia che risulta per questo molto forte.
«Lo stupore della notte» e di una storia forte
«Noi non siamo come loro»… fino a quando?
Siamo a Milano, nei giorni nostri. Giorni di migranti sì o migranti no, accoglienza o timore, giorni di attentati dell’Isis, di paura dei posti affollati o di un semplice viaggio in treno. Giorni in cui a taluni la polizia pare troppo morbida e le leggi permissive, ma anche giorni in cui all’opposto si giudicano metodi poco ortodossi delle forze dell’ordine. Il singolo desidera in cuor suo la tortura o il ripristino della pena di morte quando direttamente coinvolto in seguito a fatti cruenti o a un attentato terroristico, la massa ufficialmente inorridisce con il classico «noi non siamo come loro».
Rosa Lopez in prima linea
Ecco, è in questo contesto non facile e pieno di contraddizioni, che si muove il commissario Rosa Lopez. Con la sua Beretta, la «respirazione tattica», la sua esperienza sul campo nel contrastare il terrorismo islamico e una formazione degna di nota, ha uno stato di servizio impeccabile che la porta oramai sempre più spesso in prima linea.
E Milano, in questo romanzo, diviene un vero campo di battaglia in cui si muovono, si finanziano, si nascondono e agiscono nel più temibile dei modi le cellule terroristiche. Altri autori si sono cimentati in questo tipo di vicende così attuali e discusse, ma ciò non rende Lo stupore della notte uno tra i tanti. Il romanzo possiede una personalità propria, che a tratti può apparire fastidiosa o discutibile, ma che proprio per questo funziona e lascia il segno.
Raccontare l’odio
Emerge la volontà di Pulixi di mostrare la fragilità di un contesto in cui è più temibile chi non esita a sacrificare la sua stessa vita per un ideale, una causa che lo devia fin da bambino apparendogli giusta e sacra. Non viene nascosto, l’odio che fomenta chi compie le stragi, nessuna diplomazia nel descriverlo. La matrice religiosa, l’Islam, i metodi poco ortodossi delle forze dell’ordine, gli agenti segreti e quei luoghi solo a loro conosciuti che paiono non esistere ma che celano situazioni per i più inaccettabili. I luoghi non luoghi. E il piacere dei «cattivi» di distruggere gli infedeli.
Il nemico più forte è colui che non teme la morte
Si inginocchiarono in cerchio stringendosi le mani, e intonarono a bassa voce l’inno del martirio.
«Avete paura di morire?» chiese Houssa agli altri due, una volta ultimato il canto.
«La mia unica paura è di non ucciderne abbastanza» rispose Younes.
«Li scanneremo come i loro adorati maiali» rincarò Moussa.
Si strinsero al corpo il Corano dopo averlo ben avvolto in un drappo verde, il colore dell’Islam. Lo avrebbero tenuto sempre a stretto contatto con i propri corpi, da quel momento in avanti.
Profonde contraddizioni, lo stupore della notte e di ciò che cela
Milano, una città che tra abitanti ufficiali e clandestini, comuni limitrofi e gente di passaggio, conta almeno «otto milioni di persone. Otto milioni di vite, di sogni, di paure, di amori».
Una città in cui, come oramai in tutte le città europee, si mescolano realtà che sfociano nella medesima conclusione mostrando profonde contraddizioni…
Soltanto la notte prima, in quella stessa zona, un rifugiato etiope era morto assiderato proprio mentre un giovane milanese veniva stroncato da un infarto dentro un locale per colpa di una pasticca tagliata male. Avevano la stessa età. Tutto questo, a pochi metri uno dall’altro, in una delle zone più centrali ed eleganti della città.
Il lato oscuro e brutale dell’uomo
La moda, i poveri senzatetto, i lavoratori e gli studenti sui mezzi pubblici che rischiano di saltare in aria oramai in ogni città europea, i buoni e i cattivi in un confine non sempre facile da delineare o da accettare: i primi quando usano metodi «sbrigativi» e i secondi quando abilmente si mostrano ben integrati.
Ne Lo stupore della notte, il lato oscuro e brutale dell’uomo – a qualunque «categoria» appartenga – è mostrato senza sconti, e questo offre una lettura appassionante e disturbante al tempo stesso. Un paradosso che rende la storia offertaci da Piergiorgio Pulixi vincente.