Più libri, più liberi 2008
[nggallery id=11] Come di certo tutti saprete, da qualche giorno si conclusa la fiera della piccola e media editoria, bellissima manifestazione oramai giunta al settimo anno presso il Palazzo dei Congressi di Roma. Per chi ama i libri, per chi li scrive e per chi li legge, per chi li vende, per chi li pubblica: […]
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Come di certo tutti saprete, da qualche giorno si conclusa la fiera della piccola e media editoria, bellissima manifestazione oramai giunta al settimo anno presso il Palazzo dei Congressi di Roma. Per chi ama i libri, per chi li scrive e per chi li legge, per chi li vende, per chi li pubblica: un punto d’incontro per tutti gli appassionati e per gli operatori del settore. Per i primi, credetemi, un autentico paradiso profumato di carta e inchiostro, dove compreresti tutto e tutto ti attrae, compresa la possibilità (finalmente) di spaziare oltre il martellamento pubblicitario sulle novità di Bruno Vespa, sul libro-scandalo di Valeria Marini o sulle memorie di Simona Ventura. Cinquantamila titoli che ti salutano, che ti raccontano, che portano un’aria nuova e più libera sul mercato. Più libri, più liberi, appunto.
Per gli operatori del settore invece, un meritato ampio spazio non invaso da coloro che il monopolio lo hanno già, ovvero le grandi case editrici, che spesso ahimè oscurano la luce di validi editori e di grandi talenti. Qui no, per fortuna, e questo grazie ad una felice intuizione del Gruppo Piccoli editori di Varia dell’Associazione Italiana Editori, i quali non molti anni fa diedero vita a questa manifestazione – ad ogni edizione più ricca – con l’obiettivo di offrire al maggior numero possibile di piccole o giovani case editrici uno spazio per farsi conoscere, per mostrare i loro prodotti, per organizzare convegni, incontri, presentazioni.
Ho visitato la fiera come lettrice, e ne sono rimasta affascinata benchè non fosse per me la prima volta. Ho acquistato libri di amici, altri promossi da autori a me estranei, ho conosciuto tanta gente ed è stato un po’ come vivere nel paese dei balocchi! Ma l’ho anche visitata come autrice ed ho avuto il piacere e la possibilità di instaurare un dialogo con i lettori, di capire cosa amano, cosa cercano, cosa leggono e – soprattutto – cosa NON trovano in libreria.
Se ancora non avete avuto modo di partecipare a questa autentica celebrazione del libro, vi invito a farlo l’anno prossimo e vi prometto fin d’ora che non vi pentirete. Se al contrario lo avete fatto, vi esorto invece a continuare su questa strada, ovvero a non dimenticare più queste meravigliose case editrici che lavorano con fatica e passione per farsi strada nell’intricata giungla dell’editoria. Solo con i vostri piccoli acquisti potranno fare grandi passi.
Buona lettura.