
Salvanima di Simone Lega, l’utopia della cyber-vita dopo la morte
Aspetti positivi
Aspetti negativi
Salvanima è il nuovo eBook di Simone Lega e ha una trama ben strutturata che subito coinvolge il lettore e invita alla lettura.
Simone Lega, già autore di due apprezzatissimi racconti per Graphe.it Edizioni, oltre che di numerosi altri lavori pubblicati in antologie e riviste, firma per l’editore Nero Press un nuovo, eccellente lavoro, Salvanima.
Pubblicata direttamente in eBook nella collana Innesti, la novella di Lega non sfigurerebbe a mio avviso in un’ipotetica antologia “post cyberpunk”: il tema trattato è infatti tipico di quel movimento artistico e letterario, i cui maggiori rappresentanti rispondono al nome di William Gibson e Bruce Sterling.
La trama in sé è semplice ma avvincente e ben strutturata. Un gruppo di giovani amici mette in atto un progetto disperato e a dir poco avventato nel tentativo di strappare uno di loro dalla morte imminente mediante “download” digitale della coscienza del moribondo. L’operazione riuscirà, ma le conseguenze saranno imprevedibili e finiranno con l’innescare una devastante reazione a catena.
Se l’idea di base è fantascientifica, la coloritura e il taglio conferito alla storia dall’autore sono però indiscutibilmente horror. E tuttavia Lega, che conosce bene il mestiere dello scrittore, rifugge da descrizioni morbose o truculente, facile scorciatoia per molti autori di genere. L’orrore vero appartiene alla dimensione interiore di ciascuno di noi, sembra quasi suggerire lo scrittore. Non a caso le importanti implicazioni etico-religiose della storia ne accrescono il valore meramente letterario, spingendo il lettore a porsi domande di non facile soluzione. Le promesse, allettanti ma non prive di rischi, della cosiddetta postumanità divengono materia di riflessione per tutti noi, nessuno escluso. Può la moderna scienza porsi limiti nell’eterna lotta alla morte o è bene fissare dei paletti oltre i quali è bene non spingersi, pena la rovina di tutto ciò che abbiamo di più sacro? L’autore implicitamente sembra suggerire una possibile risposta all’interrogativo, ma la materia è tra le più dibattute, nella sua complessità e gravità.
Concludo questa mia recensione segnalando la qualità elevata della scrittura: lineare e scorrevole, scevra da inutili sperimentalismi, rende bene il crescendo di pathos e angoscia che attanagliano il lettore fin dalle prime pagine.
Scrivere un racconto corale ben riuscito non è impresa alla portata di tutti. Ancora più difficile è curare in maniera adeguata la psicologia dei personaggi, che in Salvanima risultano ben tratteggiati, anche attraverso dialoghi serrati e molto curati.
Un’altra prova riuscita insomma, per uno degli autori più promettenti dello stanco e a volte deprimente panorama letterario di casa nostra, sempre più infestato da personaggi che poco hanno a che vedere con la vera letteratura.