
I giorni dell’abbandono di Elena Ferrante e il Valtellina Superiore Sassella Stella Retica
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Aspetti negativi
Al libro I giorni dell’abbandono di Elena Ferrante abbiniamo il vino Valtellina Superiore Sassella Stella Retica Riserva 2010 di Arpepe: ecco perché
Nel leggere I giorni dell’abbandono mi sono scoperta irritata, rancorosa e triste, come se la protagonista del libro fossi io. Benché il personaggio sia distante dalla mia vita e dal mio modo di essere, la bravura della scrittrice sta nel trascinarti nella storia e farti immedesimare nella lettura di una vicenda in cui ci si trova immersi senza rendersene conto. Si vive nei panni di Olga, casalinga di origine napoletana, trasferitasi nella magica Torino per seguire l’ambiziosa carriera del marito e dedicarsi alla famiglia, mettendo da parte il proprio lavoro. Vita tranquilla, serena, soddisfatta del proprio nucleo familiare, che si sgretola in un istante, quando il marito la lascia senza motivo apparente. Ma il motivo c’è sempre e veste i panni di una ragazza giovane e avvenente. Olga cerca di aggrapparsi ai suoi doveri di madre, di padrona di casa, ma scivola, non ce la fa a tenere fronte alle avversità della famiglia da sola. I bambini, l’estate, il cane, le bollette… Come un vortice d’acqua che ti trascina in basso e dal quale è difficile riemergere.
L’ostinazione nel voler capire dove si è sbagliato, quando è finito l’amore, com’è possibile non essersi accorta che qualcosa non andava, scrivere lettere di scuse, autoanalisi, fin quando non si vede coi propri occhi la verità abbracciata all’ex marito. Romanzo bellissimo, a tratti angosciante, ma con un sospirato lieto fine. I giorni dell’abbandono edito nel 2002, è stato scritto da Elena Ferrante, scrittrice fenomenale schiva e riservata. Da questo romanzo è stato realizzato l’omonimo film per la regia di Roberto Faenza, con protagonista Margherita Buy.
A questo splendido romanzo abbino il Valtellina Superiore Sassella Stella Retica Riserva 2010 di Arpepe.
Questa Riserva regala l’emozione di una giovinezza incorruttibile che il tempo non potrà scalfire. Così recita il sito dell’azienda produttrice di questo straordinario vino rosso da vitigno Nebbiolo, che in questa zona della Lombardia viene chiamato Chiavennasca. La giovinezza è qualcosa di ridondante nel libro di Elena Ferrante: la giovinezza della coppia agli albori della loro storia d’amore, la giovane donna causa della rottura tra Olga e il marito, la gioventù vissuta a Napoli che ritorna con ricordi opprimenti nella mente della protagonista del romanzo.
Per chi non le conoscesse, le terrazze della Valtellina sono in lizza per diventare l’ennesimo patrimonio dell’umanità censito dall’Unesco: si tratta di luoghi di smisurata bellezza e, come purtroppo spesso accade in Italia, trascurati. Alcuni dei muretti a secco sono stati lasciati al proprio destino e il tempo ha potuto deturpare quello che la caparbietà e l’ingegno umano avevano strappato alla montagna, permettendo una coltivazione eroica della vite. Vite che per i contadini voleva dire anche vita.
Il Valtellina Superiore Sassella Stella Retica Riserva 2010 di Arpepe dal luminoso rosso rubino con riflessi granato, a rivelare una maturità acquisita prima dell’immissione al commercio, si schiude al naso rivelandoci sentori speziati, ma soprattutto floreali e di piccoli frutti rossi. Balsamico e ampio ha il profumo puro dell’aria di montagna in una giornata cristallina, quando il naso riesce a captare odori sottili trasportati dall’aria fresca. Ritroviamo i rovi dei frutti di bosco. In bocca è fresco e sapido, decisamente persistente, elegante, al contempo austero e setoso.
Per la giovinezza del vino, per l’abbandono di alcune terrazze della Valtellina e, non ultimo, per il coraggio, la passione e la gentilezza della produttrice Isabella Pelizzatti Perego, ho pensato a questo vino come abbinamento ideale con il romanzo scritto da Elena Ferrante. Non mi resta che augurarvi buona lettura e… prosit!
Sempre molto originale l’idea degli abbinamenti libro-vino e belle recensioni!
Ciao!