
Il canto dell’elefante di Wilbur Smith e l’Elephant London Dry Gin
Aspetti positivi
Aspetti negativi
Leggi il libro Il canto dell’elefante di Wilbur Smith e scopri perché l’abbiamo abbinato all’Elephant London Dry Gin, distillato che sostiene gli elefanti.
Wilbur Smith, Il canto dell’elefante
Wilbur Smith è uno scrittore di origini inglesi nato in Zambia nel 1933. Come per molti, i suoi inizi da romanziere furono incerti, fino alla pubblicazione da parte di una casa editrice londinese. Da allora iniziò a scrivere della sua Africa, degli animali, degli indigeni e dell’apartheid.
Autore di innumerevoli bestseller, conquistò il pubblicò con la sua prima opera: Il destino del leone. Oggi per l’abbinamento prendiamo in considerazione un’altra sua opera: Il canto dell’elefante.
Il canto dell’elefante
Romanzo di quasi cinquecento pagine ambientato nel cuore dell’Africa, Il canto dell’elefante ci racconta il bracconaggio e lo sterminio di questi innocenti pachidermi. Trama fitta e ingarbugliata che svela non solo l’illegale traffico dell’oro bianco, ma anche un dedalo complicato di illeciti internazionali ancora più squallidi.
Il protagonista, Daniel Armstrong, si rimbocca le maniche e grazie all’aiuto di fidati collaboratori, strappa la sua bella terra selvaggia a chi negli anni l’ha sfruttata e impoverita.
Crudo, lungo, incalzante, è stato il primo, e al momento unico, romanzo che ho letto di Smith. Forse l’ho approcciato troppo giovane e alcune realtà mi sono sembrate molto pesanti anche solo da immaginare, eppure esistono e prenderne coscienza fa male, ma è anche doveroso.
L’abbinamento con l’Elephant London Dry Gin
L’abbinamento de Il canto dell’elefante è presto detto: Elephant London Dry Gin. Un Gin tedesco che ha a cuore gli elefanti.
Questo gin unisce quattordici erbe e spezie (Artemisia aromatica, Artiglio del Drago, Coda di leone, Baobab e Bucco…) a mele fresche di produzione propria. In bocca è un’esplosione di lavanda e pino, con sfumati richiami di camomilla. Secco e piacevole.
A tal proposito, in una sfida tra miscelatori ho assaggiato il cocktail Cristalli d’Africa, che mi pare capiti a fagiolo, ad opera di Daniele Gentili: base Elephant London Dry Gin, Elephant Sloe Gin, Mastiha, dark shrub, mela verde. Ad averla, vi scriverei anche la ricetta, ma probabilmente è un segreto: magari chi si trova di passaggio a Roma può andare alla ricerca del suo creatore e farselo preparare, sognando di trovarsi nella selvaggia, quanto affascinante Africa.
Foto | composit dalla pagina Facebook di Elephant Gin e copertina del libro.