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Lawrence Ferlinghetti compie 100 anni: auguri al poeta anarchico

Vorremmo celebrare Lawrence Ferlinghetti partendo da una sua immagine lontana.

Un’istantanea che ce lo offre a bordo di una piccola baleniera, romanticamente vivificato dalla luce di una giovinezza abbagliante, col futuro ancora intatto e miracolosamente in attesa. Siamo nell’estate del 1941, l’America non è ancora entrata in guerra e Lawrence Ferlinghetti, studente universitario di origini italiane, si guadagna da vivere pescando aragoste e raccogliendo tra gli irti e insidiosi scogli del Maine svariate quantità di muschio da vendere poi ai laboratori farmaceutici. Un’estate avventurosa, assolata, che nutrirà con la sua passione per il mare buona parte della sua poesia.

Una poesia intrisa di bellezza, di note tragicomiche, di sogni inseguiti e infranti, che gli darà gran fama soprattutto con la raccolta A Coney Island of the Mind (pubblicato in italiano da Guanda nel 1968 con il titolo Coney Island della mente – traduzione di Romano Giachetti – e ora nel catalogo Minimum fax con il titolo originale e la traduzione di Damiano Abeni e Moira Egan) non solo in America, ma in tutto il mondo, arrivando a vendere oltre nove milioni di copie. Una cifra quasi impensabile per un’opera poetica.

Lawrence Ferlinghetti, il poeta anarchico

Accomunato costantemente alla Beat generation, Lawrence Ferlinghetti mette però sulla pagina un linguaggio e uno stile diversi, che si distanziano per tono e approccio, colore e suggestione da autori come Allen Ginsberg o Jack Kerouac, di cui l’uomo tuttavia fu grande amico e sostenitore.

Come del resto non ricordare che nella sua celebre libreria di San Francisco «The City Lights Bookstore», questi scrittori dal cuore ribelle e il linguaggio dirompente vi trovavano continuo asilo e accoglienza? Un sostegno incondizionato che nel 1957 porterà addirittura il poeta-editore sul banco degli imputati in un clamoroso e discusso processo per oscenità. Sotto accusa: Howl, l’opera di Ginsberg che Ferlinghetti aveva pubblicato nella Pocket Poets Series.

Alcuni versi di Ferlinghetti

Oggi, per celebrare da questo grande anarchico dal cuore d’oro, ci affidiamo a un suo amatissimo verso. Poche parole che racchiudono, incastonandolo in un tempo mosso e arioso, tutto il suo straordinario talento di poeta (da Un mucchio di immagini spezzate in Poesie (Questi sono i miei fiumi…), traduzione di Lucia Cucciarelli, Newton Compton, Roma 1986, pagina 53):

… L’universo trattiene il suo respiro
c’è silenzio nell’aria
la vita pulsa ovunque
la cosa chiamata morte non esiste

Foto | By Gianpiero Actis (Own work) [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons

Giorgio Podestà: Nato in Emilia si occupa di moda, traduzioni e interpretariato. Dopo la laurea in Lettere Moderne e un diploma presso un famoso istituto di moda e design, ha intrapreso la carriera di fashion blogger, interprete simultaneo e traduttore (tra gli scrittori tradotti in lingua inglese anche il premio Strega Ferdinando Camon).

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