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Ricordando la scrittrice Shirley Hazzard

Irresistibilmente soggiogato dal ricordo de Il transito di Venere, il suo romanzo probabilmente più celebre e celebrato, qualche anno fa fui sul punto di cedere a una romantica tentazione: quella di prendere in mano carta e penna e scrivere direttamente a Shirley Hazzard (1931-2016). Poche righe per sollecitarle (quella doveva essere la mia nebulosissima speranza di allora) un incontro. Un tête-à-tête tutto letterario, davanti magari a una squisita limonata ghiacciata (i limoni di Sorrento d’altronde godono di fama internazionale e la fantasia, si sa, mette a volte avventurosamente le ali).

Il grande amore di Shirley Hazzard per l’Italia l’aveva portata, infatti, a vivere lunghe stagioni ora a Capri, ora in una villa sulla costa ferma non troppo lontana da dove, benevolmente invitato, trascorrevo ormai da alcuni anni le mie vacanze. Naturalmente quella lettera non fu mai né scritta né spedita, timidezza e ritrosia bloccarono ogni iniziativa: quell’incontro rimase così solo un sogno. Un sogno del tutto campato in aria che tuttavia ha lasciato dietro di sé come un piccolo e struggente rimpianto. Un’acuta nostalgia per qualcosa che non potrà mai più accadere. La scrittrice si è infatti spenta nel suo appartamento di Manhattan nel dicembre del 2016, lasciandoci però (ed è indubbiamente quello che oggi più conta e ci preme) un’eredità importante. Romanzi, racconti e saggi, dove la tempesta del vivere, il moto centrifugo del cuore e delle emozioni sono ogni volta gli assoluti protagonisti.

Shirley Hazzard, scrittrice

Una carriera letteraria, la sua, lunga, contrassegnata da premi prestigiosi, riconoscimenti a cinque stelle, a partire da quei due National Book Award vinti sia per il già citato Il transito di Venere che Il grande fuoco, pubblicato nel 2003.

Nata in Australia nel 1931, la Hazzard condusse fin da subito una vita cosmopolita o, se preferite, nomade, transitando intrepidamente e senza stanchezze per città come Hiroshima, Hong Kong e Napoli, raccogliendo in questo suo continuo andirivieni (tra un continente e l’altro) un bagaglio di esperienze uniche, di incontri magici, di avvenimenti da libro di Storia; un mosaico multicolore che nutrì in profondità la sua vena di scrittrice, quel suo spirito indomito che, senza perplessità e con commossa partecipazione, scandagliava puntualmente forza e fragilità, impeti e viltà dell’umbratile cuore umano.

Foto | Christopher Peterson (Christopher Peterson) [GFDL or CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons

Categoria: Un autore
Giorgio Podestà: Nato in Emilia si occupa di moda, traduzioni e interpretariato. Dopo la laurea in Lettere Moderne e un diploma presso un famoso istituto di moda e design, ha intrapreso la carriera di fashion blogger, interprete simultaneo e traduttore (tra gli scrittori tradotti in lingua inglese anche il premio Strega Ferdinando Camon).

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